L'Alloro - Stelle degli Iblei

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L'Alloro




Prima pubblicazione Novembre 2011 - © Giada Scarnato
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alloro

Il Laurus nobilis è un albero sempre verde originario dell'Asia Minore e dell'Europa, le cui foglie lanceolate sono coriacee e profumatissime. Fiorisce in primavera in modo poco evidente, i suoi frutti sono rotondi, nero-bluastri e contenenti un solo seme.
In Italia cresce spontaneo sulle coste tirreniche, adriatiche, in Sardegna, in prossimità dei laghi subalpini, nelle zone mediterranee e può raggiungere financo i 10 m di altezza!

Si coltiva in terra sabbiosa e soffice e, spesso, viene impiegato per grandi siepi, frangivento o coltivato in vaso ad alberello vista la facilità con cui gli si può dare forme diverse. Ama il sole ma resiste, tradizionalmente, anche ai grandi freddi purché di breve durata.

Era una pianta notissima in antichità e sacra sia ai greci che ai romani: entrambi la consideravano addirittura con poteri divinatori e di profezia. Era un simbolo di gloria, saggezza, vittoria e salute ed era l'albero sacro al dio Apollo.

In cucina l'utilizzo va dalle carni lesse, agli arrosti, ai brasati, alle minestre e ai legumi.

Per usarlo, invece, a scopo terapeutico se ne raccolgono le foglie (senza picciolo) preferibilmente a marzo e si fanno sempre essiccare, di norma al sole; le bacche si raccolgono, invece, quando sono mature (autunno) e si fanno essiccare in luogo semi ombroso.
L'alloro possiede proprietà stomachiche, carminative, diuretiche e lievemente antisettiche. Infatti l'infuso è utilizzato per i dolori di stomaco e per l'inappetenza, il decotto per le digestioni difficili, nelle angine, nelle infezioni dell'apparato oro-laringeo e nelle sinusiti. La polvere delle bacche essiccate è indicata per influenze e raffreddori mentre le bacche essiccate e messe a mollo in olio rendono quest'ultimo medicamentoso per reumatismi, distorsioni e slogature.

Ma l'impiego dell'alloro è molto più vasto. Per esempio per profumare il corpo basta aggiungere all'acqua del bagno due manciate di foglie lasciate in infusione in acqua bollente per un'ora. E per tenere lontane le tarme dai libri? Bastano alcune foglie secche tra di essi.


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