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I Pantani Costieri della Sicilia Sud-orientale

Geografia, Natura, Paesaggi, Bellezza...


Prima pubblicazione Giugno 2011 - Aggiornamento Ottobre 2016 - © Felice Placenti
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Una precisazione

In questo articolo non si parla della omonima Riserva Naturale Orientata "Pantani della Sicilia Sud-Orientale", in corso di istituzione, ma del complesso degli stagni costieri che costellano la parte sud-orientale della Sicilia. Alcuni di questi pantani sono, o saranno, tutelati dall'istituzione di apposite Aree Protette.

Utilizza una cartina dettagliata, oppure quella sottostante, per localizzare la zona e i diversi pantani.




La costa iblea e i suoi pantani

Pantano longarini

I pantani fanno parte tutti di un vasto complesso di stagni costieri, diversificati per estensione, profondità e caratteristiche chimico-fisiche, accomunati da una stessa origine geologica.

In quest'area della Sicilia gli stagni costieri si sono formati a partire dal Miocene, attraverso fenomeni di ingressione(1) e regressione(2) alternatisi ciclicamente fino ad oggi.

Sono state queste trasgressioni(3) cicliche del passato ad avere determinato l'attuale conformazione geologica della zona, nonché le formazioni sedimentarie riscontrabili in essa.





Partendo da Vendicari e scendendo verso sud incontriamo i seguenti pantani (che possono essere conosciuti anche con altri nomi).

Nell'area di Vendicari (Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari):

  • Pantano Piccolo;
  • Pantano Grande;
  • Pantano Roveto;
  • Pantano Sichilli;
  • Pantano Scirbia.

A Marzamemi ne troviamo un paio in condizioni critiche per l'estrema vicinanza con il centro abitato.
Tra Marzamemi e Portopalo di Capo Passero troviamo il Pantano Morghella.

Pantano Morghella

Pantano Morghella.


A occidente di Portopalo si susseguono i seguenti:
  • Pantano Parrino;
  • Pantano Ponterio;
  • Pantano Ciaramiraro;
  • Pantano Baronello;
  • Pantano Auruca;
  • Pantano Cannone;
  • Pantano Cuba;
  • Pantano Longarini (al confine tra le province di Siracusa e di Ragusa);
  • Pantano Bruno;
  • Gorgo Salato;
  • Pantano Arezzi;
  • Pantano Secco;
  • Pantano Chianette;
  • un altro Pantano Bruno;
  • Pantano Gariffi.

Fenicotteri nel Pantano Baronello

Fenicotteri rosa nel Pantano Baronello.

E ancora, seguendo la costa, prima verso Nord-Ovest e poi verso occidente:

  • le zone acquitrinose del Canale S. Maria;
  • le zone acquitrinose del Corridoio del Pozzo Stoffo;
  • Pantano Arizzi;
  • Pantano Spinasanta.

Ancora più a Ovest, tra Santa Croce Camerina e Gela, si trovano altri pantani e ampie zone acquitrinose:

  • Pantano d'Arcia;
  • l'antico Lago di Kamarina, da tempo prosciugato;
  • i Macconi;
  • il Biviere di Gela (oggi importante Riserva Naturale Orientata).


A questi pantani principali occorre aggiungere i tanti pantani minori: piccoli gorghi e aree acquitrinose di piccola estensione, diffusi un po' ovunque lungo la costa in esame.
Alcuni pantani sono d'acqua dolce, altri d'acqua salata. Alcuni di questi ultimi sono stati utilizzati, nel tempo, come saline. E' il caso dei pantani di Vendicari e di Marzamemi, del Pantano Morghella, etc.
Oggi alcuni dei pantani risultano bonificati e colmati, come il Pantano Gariffi e il Pantano Secco.

E' interessantissimo seguire l'evoluzione degli stagni nel corso di un anno. Nei mesi più caldi quasi tutti i pantani sono sostanzialmente asciutti e appaiono come distese quasi perfettamente pianeggianti, dalla colorazione chiara, più o meno uniforme.
Con l'arrivo delle prime piogge autunnali i pantani cominciano ad allagarsi e a popolarsi di uccelli, presenti già nel periodo estivo ma in pochi esemplari per la quasi totale mancanza di acqua.

Pantano Longarini

Pantano Longarini

Col proseguire delle piogge e l'avanzare dell'autunno i pantani continuano a riempirsi sempre più d'acqua, fino a raggiungere la quota massima d'invaso nel periodo invernale. Nei periodi di pioggia abbondante l'acqua dei pantani può allagare anche le campagne circostanti e le strade vicine.

Pantano Longarini

Pantano Longarini.

In primavera la sequenza si inverte e i pantani cominciano a svuotarsi sempre più per tornare ad essere asciutti in estate. Alcuni pantani, tuttavia, rimangono perennemente allagati.




Per un inquadramento generale dei Monti Iblei puoi seguire questo link.

Altre zone umide

A Siracusa, nei pressi della foce del Fiume Ciane, sono presenti le Saline ricomprese nell'area della Riserva Naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa, tuttavia la Riserva è ormai da tempo abbandonata al degrado e all'incuria!
Risalendo il litorale ionico ibleo, troviamo altri pantani costieri. Ad Augusta troviamo diverse saline, così come a Priolo dove, nel bel mezzo di uno dei poli petrolchimici più grandi, inquinanti e pericolosi d'Europa, è stata istituita la Riserva Naturale Saline di Priolo, oasi importantissima nelle rotte migratorie dell'avifauna. Nei pressi di Lentini era famoso l'omonimo Lago, detto Biviere, oggi ricostruito con argini artificiali dopo esser stato bonificato, ma numerosi sono gli stagni e gli acquitrini tra Lentini e la foce del Simeto, ormai quasi tutti bonificati.




La costa

Spiaggia

La costa si presenta quanto mai varia: spiagge si alternano a scogliere. Interessantissima la roccia che costituisce la linea di costa di Portopalo; in particolare, la scogliera immediatamente a sud della Tonnara è di origine vulcanica e si presenta riccamente tappezzata da straterelli e filoni a struttura cristallina, geodi cristalline e zeoliti. La roccia, risalente alle manifestazioni vulcaniche del Cretaceo Superiore, è molto alterata e tenera. Anche i cristalli che vi si rinvengono appaiono spesso alterati.

Le spiagge di sabbia chiara, costituita da minuti frammenti di conchiglie, presentano talvolta piccoli o grandi sistemi di dune. E' il caso della bella spiaggia di Costa dell'Ambra e delle spiagge più ad ovest, dove le dune possono raggiungere l'altezza di diversi metri.


Dune

Dune di sabbia a Costa dell'Ambra.

La presenza del vicino mare può essere occasione di belle foto. I mari da considerare sono due: lo Ionio e il Mar Mediterraneo, che si incontrano, e a volte si scontrano, tra l'Isola di Capo Passero e l'Isola delle Correnti, estrema punta meridionale d'Italia (se si escludono le Isole Pelagie). Lo scontro fra i due mari lo si può vedere, per esempio, nel gioco di correnti marine e di onde che si fronteggiano nel basso specchio d'acqua che separa l'Isola di Capo Passero dalla terra ferma.
Isola di Capo Passero

Sullo sfondo l'Isola di Capo Passero all'alba.


A Costa dell'Ambra la spiaggia si profila arcuata e quasi ininterrotta; partendo dalla zona del Pantano Baronello, prosegue verso Nord-Ovest fino ad una punta rocciosa denominata "Le Grotticelle"; la lunghezza di questo tratto è di circa 1,7 km. Da "Le Grotticelle" la spiaggia continua ininterrotta per quasi 5 km fino alla Marina della Marza, dove si trovano Porto Ulisse e Punta Castellazzo, incurvandosi verso Ovest e poi verso Sud.

Isola delle Correnti

Altre belle spiagge si aprono tra Punta delle Formiche e Isola delle Correnti e tra questa e la Rada di Portopalo. Tante altre spiagge si susseguono lungo la costa ionica: spiaggia di Cala Mosche, spiagge prospicienti i pantani di Vendicari, spiagge di San Lorenzo e di Marzamemi, altre spiagge tra Marzamemi e Portopalo di Capo Passero.

Percorrendo le strade costiere lo sguardo viene attratto da due isole: l'Isola di Capo Passero e l'Isola delle Correnti.
L'Isola di Capo Passero si profila di fronte al bel paese di Portopalo, separata dalla terraferma da un basso braccio di mare largo non più di 250 m circa. L'isola ha un perimetro di circa 3,5 km ed una superficie approssimativa di ben 37 ettari. Sull'isola, oltre al faro, è visibile la più importante delle torri costiere anticorsare.
L'Isola delle Correnti ha un perimetro di circa 650 m ed è estesa approssimativamente 2,6 ettari. E' stata collegata artificialmente alla terraferma e su di essa è stato realizzato un faro. Oggi il mare ha parzialmente cancellato il vecchio collegamento.

In realtà a brevissima distanza dalla costa esistono altre tre isolette: l'Isola di Vendicari e le isole Piccola e Grande di Marzamemi.
L'Isola di Vendicari è di poco più grande dell'Isola delle Correnti. La si può vedere, alla distanza di circa 330 m dalla costa, di fronte al cordone dunoso che chiude verso il mare il Pantano Roveto.
A Marzamemi troviamo l'Isola Piccola (300 m circa di perimetro), occupata quasi interamente dalla vistosa villa di colore rosso di Vitaliano Brancati, e l'Isola Grande (400 m circa di perimetro), inglobata dal molo che è stato costruito a chiusura del porto artificiale, cosicché oggi non è più riconoscibile.

Marzamemi, vecchio e affascinante borgo di pescatori, offre al paesaggista molte opportunità. La parte storica del borgo racchiude scorci incantevoli e così il porticciolo "naturale", incorniciato da una spiaggetta, dalla tonnara e dall'Isola Piccola, con la sua appariscente costruzione rossa.

Circa 700 m al largo di Punta Ciriga, prossima al Gorgo Salato e al Pantano Bruno, vi è lo Scoglio Ianuzzo, mentre circa 400 m ad ovest di questa vi sono le Isole dei Porri (altri scogli).


Spiaggia di ciottoli

Ciottoli di roccia calcarea e basaltica in una piccola spiaggia a Nord di Portopalo.



L'entroterra

Orizzonti sconfinati

Orizzonti sconfinati


La morfologia della zona è alquanto pianeggiante. Infatti l'entroterra è caratterizzato dall'alternarsi di pianure e bassi rilievi collinari. Le colline raggiungono, al più, un'altezza massima di poche decine di metri. Spesso le colline digradano direttamente sulle spiagge. I terreni sono destinati a pascoli e, soprattutto, a colture: vigneti, arboreti da frutto, distese sconfinate di serre bianche e basse in cui si coltivano ortaggi. La massiccia presenza delle serre ha sconvolto l'originario assetto paesaggistico, e le bianche coperture di plastica o tela dominano prepotentemente estese zone territoriali.

Qua e là si possono scoprire ancora angoli in cui natura e segni dell'uomo si fondono armoniosamente, creando graziosi paesaggi agresti che rievocano scene di tempi passati.

Ruderi

Tra le colline serpeggiano solitarie strade; sentieri e trazzere si perdono nelle piccole valli, tra ulivi, mandorli, fichi d'india e agavi. Qua e là casette e casolari di campagna, vigneti e orti. Le serre generalmente sono più vicine alla costa e ai centri abitati.

I segni dell'uomo, visibili ovunque, possono presentarsi quasi sottovoce o stridere paurosamente con la natura circostante.

L'entroterra è raggiungibile percorrendo una serie di strade quali la provinciale n. 22 (Pachino - Ispica), la provinciale n. 26 (Rosolini - Pachino), l'interessante provinciale n. 11 di Codalupo, che si può imboccare dalla provinciale n. 19 (Noto - Pachino), lungo la quale si incontrerà la curiosa sagoma di Cozzo Tondo. Sempre percorrendo la provinciale n. 11, si potranno raggiungere Rosolini, il borgo di San Paolo (attraverso la provinciale n. 31), la cava di gesso cristallino abbandonata di Costa del Gesso.

Una moltitudine di strade secondarie si snoda tra le colline.




Primavera

Tramonto a Costa dell'Ambra

Tramonto a Costa dell'Ambra

Tramonto a Costa dell'Ambra




Note

(1): L'ingressione è un fenomeno di sommersione da parte del mare, che può essere dovuto sia all'innalzamento del livello marino sia all'abbassamento della terraferma.

(2): La regressione è un fenomeno opposto all'ingressione.

(3): Insieme dei fenomeni di ingressione e regressione.

chi sono

L'autore:

Felice Placenti
Ingegnere Civile e Ambientale, dal 1999
Fotografo Naturalista e Paesaggista a Siracusa, dal 1985

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