Osserviamo il micromondo:
Amebe e Tecamebe
Prima pubblicazione Giugno 2021 - © Felice Placenti
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Dati tassonomici
Regno: Protozoa
Phylum: Protozoa
Subphylum: Sarcodina
Superclasse: Rhizopoda
Le Amebe
Le amebe sono organismi unicellulari privi di involucro (per tal motivo sono definite anche amebe nude) la cui forma cambia in continuazione. La caratteristica più appariscente è rappresentata dagli pseudopodi (falsi piedi): si tratta di appendici del corpo cellulare che si formano per consentire al protozoo di muoversi e nutrirsi.
La cellula è formata da uno strato esterno, trasparente, detto ectoplasma, e da una zona interna, granulosa, detta endoplasma. I granuli dell'endoplasma sono costituiti da cristalli di leucina, grassi, amido, mitocondri, etc.
All'interno dell'endoplasma possiamo osservare con facilità la presenza di un corpo tondo più denso, il nucleo, e di alcuni corpi tondeggianti chiari, i vacuoli, che si formano e si dissolvono in continuazione.
Gli pseudopodi hanno origine inizialmente da una piccola escrescenza che diventa un'appendice in espansione; parte dell'endoplasma fluisce in questa appendice. Perché l'ameba si sposti è sufficiente che tutto l'endoplasma fluisca nello pseudopodio, portandosi, così, in avanti.
Per la nutrizione, invece, uno pseudopodio fluisce verso la preda (un microrganismo, una particella organica, etc.), avvolgendola e rinchiudendola all'interno di un vacuolo. Le prede vive, toccate dall'ameba, rimangono paralizzate.
Alla fine, all'interno del vacuolo, rimangono i residui del pasto. Il vacuolo si dirige verso l'esterno ed espelle i residui.
Questo processo è detto fagocitosi, tuttavia l'ameba può assumere sostanze liquide disciolte attraverso un processo differente detto pinocitosi (le macromolecole disciolte penetrano nel corpo cellulare).
La cellula è formata da uno strato esterno, trasparente, detto ectoplasma, e da una zona interna, granulosa, detta endoplasma. I granuli dell'endoplasma sono costituiti da cristalli di leucina, grassi, amido, mitocondri, etc.
All'interno dell'endoplasma possiamo osservare con facilità la presenza di un corpo tondo più denso, il nucleo, e di alcuni corpi tondeggianti chiari, i vacuoli, che si formano e si dissolvono in continuazione.
Gli pseudopodi hanno origine inizialmente da una piccola escrescenza che diventa un'appendice in espansione; parte dell'endoplasma fluisce in questa appendice. Perché l'ameba si sposti è sufficiente che tutto l'endoplasma fluisca nello pseudopodio, portandosi, così, in avanti.
Per la nutrizione, invece, uno pseudopodio fluisce verso la preda (un microrganismo, una particella organica, etc.), avvolgendola e rinchiudendola all'interno di un vacuolo. Le prede vive, toccate dall'ameba, rimangono paralizzate.
Alla fine, all'interno del vacuolo, rimangono i residui del pasto. Il vacuolo si dirige verso l'esterno ed espelle i residui.
Questo processo è detto fagocitosi, tuttavia l'ameba può assumere sostanze liquide disciolte attraverso un processo differente detto pinocitosi (le macromolecole disciolte penetrano nel corpo cellulare).
Le fotomicrografie che seguono sono state realizzate attraverso un microscopio biologico di buon livello e una reflex full-frame:
Quelle che seguono sono state realizzate, invece, attraverso un microscopio biologico poco più che un giocattolo e una camera di ripresa con sensore minuscolo. Le pubblico per far vedere che anche con attrezzature di poco conto si possono vedere e fotografare creature interessanti:
Le Tecamebe
Quindi, contrariamente alle amebe nude, le tecamebe vivono protette e riparate all'interno della teca.
La teca può essere autoprodotta dal protozoo, in tal caso è fatta di sostanze chitinose, calcaree o silicee, oppure può essere costituita da particelle solide (sedimenti e detriti) raccolte dal protozoo.
Ogni genere possiede caratteristici pseudopodi e si contraddistingue anche per la forma e la struttura della teca. Gli pseudopodi possono essere lobosi oppure sottili e ramificati.
La maggior parte delle tecamebe vive in acqua dolce. Possono trovarsi nella terra bagnata, nel fango e nel muschio, dove si nutrono di alghe microscopiche, batteri, diatomee, etc.
Al microscopio si osservano facilmente i gusci vuoti.
Ogni genere possiede caratteristici pseudopodi e si contraddistingue anche per la forma e la struttura della teca. Gli pseudopodi possono essere lobosi oppure sottili e ramificati.
La maggior parte delle tecamebe vive in acqua dolce. Possono trovarsi nella terra bagnata, nel fango e nel muschio, dove si nutrono di alghe microscopiche, batteri, diatomee, etc.
Al microscopio si osservano facilmente i gusci vuoti.
Le fotomicrografie che seguono sono state realizzate attraverso un microscopio biologico di buon livello e una reflex full-frame:
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