Invito alla microscopia - Perché la microscopia è utile e bella - Stelle degli Iblei

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Invito alla microscopia





Prima pubblicazione Giugno 2011 - © Felice Placenti
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Introduzione

"Magico strumento davvero, il microscopio! Esso ha rivelato all'uomo un intero mondo, che esiste sotto i nostri occhi, ma non colpisce il nostro sguardo; ha svelato agli studiosi i minimi dettagli della struttura dei viventi e molti intimi segreti del meccanismo della vita".

Così si esprimeva la Dott.ssa Paola Manfredi nelle pagine del suo "Microscopia per il naturalista dilettante" (Ed. Hoepli), un classico per chi si occupa di microscopia a livello dilettantistico. Ed in effetti esiste un mondo "parallelo al nostro", un mondo che ci circonda, fatto di cose invisibili ai nostri occhi ma che, una volta scoperto, è in grado di suscitare un fascino del tutto particolare nell'animo delle persone sensibili alle meraviglie del Creato.

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La microscopia nello studio del mondo che ci circonda

La microscopia è una metodologia di studio della natura che fa uso del microscopio per vedere ingranditi i microrganismi, l'intima struttura microscopica degli esseri viventi, i piccoli cristalli dei minerali, etc. etc. Il microscopio diventa così veramente un magico strumento, capace di svelarci cose che altrimenti ci resterebbero ignote, come una bacchetta magica che, per incanto, rende visibili cose invisibili.


Letta in questo senso, la microscopia rappresenta l'indispensabile ausilio per una conoscenza più completa della natura, permettendoci di estendere lo studio dell'ambiente anche alle cose più piccole. Così chi si interessa dello studio di un ecosistema ha la possibilità di osservare e catalogare anche le specie microscopiche che a quell'ecosistema appartengono a pieno titolo. Chi si occupa di flora può scoprire la bellezza di certe alghe microscopiche o capire perchè certi specchi d'acqua in determinati periodi dell'anno si tingono di rosso. L'appassionato di geologia si potrà dedicare all'osservazione dei cristalli più piccoli o dei microfossili che caratterizzano rocce e depositi sedimentari.

microscopia


Il microscopista difficilmente avrà difficoltà a trovare soggetti da osservare. Ovunque la natura è prodiga di piccolissime cose da studiare con un microscopio, anche in casa.

microscopi

I campi di applicazione della microscopia sono praticamente infiniti. Uno dei campi che trovo più affascinanti è lo studio dei microrganismi acquatici. Ogni pozza d'acqua, anche la più piccola, contiene una miriade di piccolissimi esseri viventi, animali e vegetali, che formano un vero e proprio mondo in cui gli individui nascono, si nutrono, interagiscono fra loro, si riproducono, si costruiscono una propria casa, si associano nella ricerca di prede. Spesso si muovono con movimenti strani, buffi o addirittura divertenti. Le alghe microscopiche sfoggiano colori meravigliosi e forme fantastiche. L'osservazione dei batteri può essere inquietante. I lenti movimenti delle amebe sono interessantissimi. Le alghe microscopiche nuotano leggiadre di qua e di là, ruotano su se stesse, vibrano e oscillano.

E' impossibile immaginare quali forme viventi ci capiteranno sotto le lenti del microscopio! Inoltre dobbiamo pensare che ogni creatura, anche la più minuscola, ha un proprio posto e una propria utilità nell'economia del Creato.

Interessante è anche l'osservazione delle cellule e dei tessuti vegetali, che possono essere prelevati dalle varie parti di una pianta (fusto, foglia, radice, petalo, etc.). Basterà ricavare con un bisturi o una lametta una sottilissima sezione della parte che si vuole studiare. Così al microscopio appariranno le cellule, la struttura dei peli urticanti dell'ortica, gli strati che compongono un fusto o uno stelo, con i "canali" che trasportano la linfa.

I granuli di polline sono molto belli: forma, dimensione e colore caratterizzano il genere e la specie della pianta. Solo per fare qualche esempio: il polline della malva è sferico e ricoperto di piccole spine, quello del pino è ovale, chiaro con due lobi simmetrici scuri, approssimativamente sferici, che mi fanno pensare alle orecchie di un topolino, il polline del geranio è ovoidale, quello della margherita è giallo, quello del lilium è rossiccio.

Lo studio dei microfossili che si rinvengono in un deposito sedimentario ci può dare importanti informazioni sull'ambiente e sul clima che caratterizzavano quella specifica località in ere geologiche passate. Tra i microfossili voglio citare i gusci silicei delle diatomee e quelli calcarei dei foraminiferi, gli esoscheletri dei crostacei microscopici e, ancora una volta, i granuli di polline fossile.

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