Gli Ostracodi - Stelle degli Iblei

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Osserviamo il micromondo:

Gli Ostràcodi




Prima pubblicazione Settembre 2021 - © Felice Placenti
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Introduzione
Ogni volta che raccolgo campioni d'acqua vi trovo sempre decine e decine di puntini che nuotano con leggiadrìa: macchiette di colore scuro che si muovono di qua e di là, all'interno delle bocce e tra la vegetazione adagiata sul fondo.
La prima volta che vidi questi animaletti usando un microscopio, poco più che un giocattolo, ne riconobbi la caratteristica forma: due valve ovoidali da cui fuoriuscivano antenne e setole e che gli davano l'aspetto di microscopiche cozze.

Gli ostràcodi sono piccolissimi crostacei, al pari dei fillopodi (le pulci d'acqua) e dei copepodi.
Sembra che siano comparsi sulla Terra nel corso del Cambriano. A tal proposito aggiungo che se ne conoscono almeno 65.000 specie, delle quali circa 13.000 sono ancora viventi!


Che cosa sono?
Ma che cosa sono e come sono fatti gli ostràcodi?

Iniziamo col dire che il nome deriva dal greco òstrakon, cioè guscio, conchiglia.
Sono crostacei con dimensioni davvero minuscole: da 0.5 a 3 mm, anche se alcune specie possono raggiungere ben 30 mm!
Personalmente ho sempre trovato ostracodi con dimensioni massime di 1 mm, pur avendoli raccolti nei più disparati ambienti acquatici.

La caratteristica saliente, quella più vistosa, è rappresentata dal guscio, o carapace, costituito da due distinte valve di forma ovoidale (a fagiolo, reniforme o anche più "geometrica" e "squadrata").
Le valve sono legate insieme lungo la zona dorsale dell'animale. Esteticamente si presentano scure, brunicce o giallognole, con macchiette e disegni caratteristici. La colorazione dipende dalle specie e dall'habitat. Le valve sono parzialmente trasparenti.
Sulla parte esterna delle valve si osservano pori da cui fuoriescono setole sensoriali.
Ogni valva è costituita da tre strati:
  1. interno chitinoso
  2. intermedio calcareo
  3. esterno chitinoso e attraversato da pori (o canali)

Il corpo non presenta la tipica segmentazione dei crostacei. Si riconoscono una testa e un torace. Mancano le branchie e la respirazione avviene attraverso pori distribuiti sul corpo.

Gli ostràcodi sono provvisti di alcune appendici.
Nella zona della testa troviamo:
  • antennule, con funzione sensoriale ma destinate anche alla locomozione o a scavare in cerca di cibo
  • antenne, con funzione locomotoria, natatoria, usate anche per arrampicarsi
  • un occhio naupliare o due occhi composti
  • mandibole e mascelle, per l'alimentazione

Nella zona toracica ci sono le zampe, da uno a tre paia, usate per muoversi, scavare, pulire, catturare il cibo, ecc.

L'osservazione attraverso il microscopio mostra le due valve da cui, quando si aprono leggermente, fuoriescono alcune appendici, soprattutto quelle della testa.


Come vivono?
Gli ostràcodi vivono praticamente in ogni raccolta d'acqua: oceani, mari, fiumi e ruscelli, laghi e lagune, sorgenti, stagni e pozzanghere. Addirittura possono essere trovati anche nel terreno bagnato.
Per nuotare usano soprattutto le antenne e le antennule, i cui movimenti conferiscono all'animale un nuoto leggiadro ed elegante, costante e senza scatti.

Gli ostràcodi sono crostacei filtratori, ma anche predatori. L'alimentazione è varia e cambia da specie a specie e da ambiente ad ambiente: foglie, alghe unicellulari, batteri, animali in decomposizione, ecc.

La riproduzione è generalmente sessuale. In acque dolci, dove i maschi sono quasi assenti, la riproduzione avviene generalmente per partenogenesi.
Le uova vengono rilasciate nell'acqua oppure attaccate a supporti (rocce, vegetazione). Alcune specie proteggono le uova all'interno del carapace fino alla schiusa. Le larve possiedono già un guscio molto robusto e dopo alcune mute raggiungono lo stadio adulto.



Dati tassonomici:

Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Subphylum: Crustacea
Classe: Ostracoda




ostracode
Dal guscio leggermente aperto fuoriescono le antenne.
Microscopio Motic B3-223. Illuminazione in campo chiaro.


ostracode
Dal guscio leggermente aperto fuoriescono le antenne. Si osservano le setole che fuoriescono dai canali del guscio.
La macchia scura è l'occhio.
Microscopio Motic B3-223. Illuminazione obliqua.


ostracode
L'illuminazione in campo scuro ha messo in evidenza le setole del guscio e le sue ornamentazioni.
Microscopio Motic B3-223.



Ripresa effettuata con oculare elettronico giocattolo su microscopio Bresser Biolux AL (poco più che un giocattolo).
Malgrado la bassissima qualità dell'attrezzatura, attraverso l'apertura del guscio si riescono a notare dettagli come il corpo, le antennule e le antenne.



Stessa attrezzatura della foto precedente. Dettaglio delle setole che fuoriescono dai pori (canali) del guscio.



Stessa attrezzatura delle foto precedenti. Dettaglio delle setole che fuoriescono dai pori (canali) del guscio.



Stessa attrezzatura delle foto precedenti. Diverso dettaglio delle setole che fuoriescono dai pori del guscio.



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