La costellazione di Orione - Stelle degli Iblei

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La costellazione di Orione

La bella costellazione simbolo del cielo invernale


Prima pubblicazione Marzo 2012 - Aggiornamento Dicembre 2016 - © Giada Scarnato
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Nome italiano: Orione
Nome latino: Orion
Forma genitiva: Orionis
Abbreviazione: Ori

Una delle più belle e interessanti costellazioni del cielo invernale è la costellazione di Orione, indubbiamente una tra le più ricche di tutta la volta celeste: Camille Flammarion la definì "la California del cielo".
Facilmente riconoscibile può, a ragione, essere considerata la costellazione-guida dell'inverno. Occupa 594 gradi quadrati della volta celeste a cavallo dell'equatore ed è, in gran parte, investita dal corso della Via Lattea.

Cartina di Orione



orione_nord
In passato gli Arabi videro nell'asterismo il gigante Al Giauza, i Babilonesi vi riconobbero Marduk, gli Egizi Osiride. Gli antichi Greci (come cita Omero) immaginarono un bellissimo cacciatore (Pindaro lo chiama Oarion che vuol dire "il guerriero"), il gigante, figlio di Poseidone e di Euriale, ucciso da Artemide per gelosia in quanto fu amato da Eos, l'Aurora. Nella mitologia greca le leggende su questo gigante che "...a volte cammina nel mezzo del mare e pur leva la testa fino alle stelle armato di aurea spada..." sono tante e spesso molto simili. Si narra ancora che egli, orgogliosamente, affermava di essere imbattibile e che quindi non esisteva fiera sulla Terra capace di avere la meglio su di lui. Fu così che Zeus, per punirlo della sua presunzione, gli mandò uno scorpione che lo uccise col suo veleno. Ma poi lo stesso Giove, impietosito, stabilì che Orione comparisse in cielo nel periodo invernale mentre lo Scorpione nel periodo Estivo. Quando appare in cielo, Orione è scortato dai suoi due cani da caccia (Sirio e Procione) ed è insieme alla Lepre che egli stava inseguendo al momento della morte.
Secondo un'altra leggenda Orione si mise a inseguire le Pleiadi colpito dalla loro bellezza; Artemide, per salvarle, le trasformò in un ammasso stellare che, in cielo, si trova nella costellazione del Toro, loro difensore. Orione stringe una clava (o una spada) in un pugno e nell'altro si protegge dal Toro con una pelle leonina (o uno scudo).


Se ti interessano le Pleiadi puoi cliccare su questo link.


orione_sud
Il grande quadrilatero che individua la costellazione di Orione è formato dalla supergigante rossa Betelgeuse (magnitudine da 0.4 a 1.2 circa), dalla gigante azzurra Bellatrix (magn. 1.64), dalla supergigante azzurra Rigel (magn. 0.08) e dalla supergigante azzurra Saiph (magn. 2.06). Nel centro del quadrilatero brillano tre stelle azzurre allineate che rappresentano la famosa "cintura di Orione" (nella versione popolare queste tre stelle sono anche chiamate "i tre re" alludendo ai re Magi) mentre sotto il centro della cintura appare una sequenza di oggetti (nebulose e stelle) che delineano la cosiddetta "spada di Orione".
Questa costellazione è veramente fitta di sorprese e di oggetti affascinanti anzi, si può dire che tutti gli esemplari più peculiari, singolari e strani dell'Universo li troviamo raccolti in questa regione di cielo. Stelle doppie, stelle variabili (almeno mezzo migliaio), nebulose, ammassi rendono la costellazione di Orione interessantissima dal punto di vista scientifico.


Esaminiamone ora gli oggetti più caratteristici.

α Ori: Betelgeuse, dall'arabo Beit-al-Gueze, che vuol dire "l'ascella del Gigante". E' una supergigante rossa, variabile irregolare: a causa di pulsazioni il raggio della stella varia da 1.5 a 5 Unità Astronomiche, mentre la luminosità varia da 7000 a 14000 volte quella del Sole. Betelgeuse dista da noi circa 300-500 a.l.

Alla fine del 2019 Betelgeuse ha stupito il mondo dell'astronomia mostrando un poderoso calo di luminosità, arrivando a splendere con una magnitudine di solo il 36% del normale! Si è trattato di un calo ben visibile anche ad occhio nudo. Gli astronomi dell'ESO (European Southern Observatory), impiegando il VLT (Very Large Telescope) hanno ripreso la stella sia nel gennaio 2019, prima del calo di luminosità, sia nel momento di minimo anomalo. Le immagini mostrano non solo la diminuzione di luminosità del disco stellare ma anche una variazione della forma apparente. Gli scienziati del team pensano possa trattarsi di "un raffreddamento della superficie dovuto all'eccezionale attività stellare" o "dell'espulsione di polvere verso di noi". Un altro team di ricercatori ha ottenuto anche l'immagine infrarossa della polvere che circonda la stella.

β Ori: Rigel, dall'arabo Rijil-al-Jauzah, che vuol dire "piede sinistro del Gigante". Pur portando la lettera β è più luminosa di Betelgeuse. E' una supergigante azzurra che per luminosità apparente occupa il sesto posto tra le stelle più luminose. Quando Bayer assegnò le lettere alle stelle di Orione Betelgeuse era più luminosa di Rigel.
Rigel dista circa 800 a.l. ed è circa 20 volte più grande del Sole. Ha una compagna di magnitudine 6.7, distante 9.4", che però è difficile da osservare a causa dell'elevata luminosità della principale (magn. 0.08). Entrambe le componenti sono a loro volta doppie spettroscopiche.

γ Ori: Bellatrix, deriva dal latino "guerriera" o "stella dell'amazzone". E' una gigante azzurra circa 400 volte più luminosa del Sole.


LA TESTA DI ORIONE

λ Ori: Heka. Rappresenta la testa di Orione. E' una stella doppia con la principale di magnitudine 3.5 e la compagna, distante circa 4.4", di magnitudine 5.6.
Vicine alla λ Ori brillano due stelline: la ф1 Ori, di magnitudine 4.5, e la ф2 Ori, di magn. 4.4.


LA SPADA DI ORIONE

Cartina della Spada di Orione
Procedendo da nord a sud troviamo un primo gruppo di stelle tra cui spiccano la 42 Ori e la 45 Ori immerse in alcune nebulosità denominate NGC 1977, NGC 1973 ed NGC 1975.
Poco più a nord di queste c'è un raggruppamento sparso di stelle noto come NGC 1981, con stelle che vanno dalla magnitudine 5.5 alla magnitudine 8.5.
Questo insieme di stelle e nebulose costituisce l'elsa della Spada.

Al centro della Spada vi sono due nebulose luminose e famose: la Grande Nebulosa di Orione (M 42) e la M 43 che ne costituisce una propaggine.
M42 (NGC 1976): Spettacolare come la costellazione che la contiene la nebulosa M 42 o Grande Nebulosa di Orione può essere considerata una vera e propria fucina stellare. Con la sua caratteristica forma di grande uccello con ali spiegate questo esempio di nebulosa diffusa è, essa stessa, molto giovane: secondo alcuni ricercatori potrebbe essersi formata solo trentamila anni fa.
Con un diametro di circa 100 anni luce (20 anni luce la parte visibile), distante da noi circa 1300 anni luce, M 42 è eccitata da quattro stelle molto calde che formano il "Trapezio di Orione" (precisamente la stella multipla θ1 Ori).

Si apprezza maggiormente se, al telescopio, si fa ricorso alla visione laterale (ovvero con la coda dell'occhio) e se si usano modesti ingrandimenti.
Stranamente fu solo agli inizi del 1600 che N. Peiresc e, separatamente, Cysatus e Hodierna esaminarono M 42 per la prima volta. Huygens, nel 1656 la studiò in modo più approfondito ma si deve a J. Herschel il suo primo vero studio scientifico, continuato, poi, da numerosi altri astronomi.

L'osservazione visuale mostra una nube luminosa (verde-azzurrina sotto cieli limpidi e bui), ricca di chiaroscuri, in cui sono immerse numerose stelline. In fotografia appare rossa. La colorazione verde-azzurra è dovuta agli atomi di ossigeno ionizzati, quella rossa agli atomi di idrogeno ionizzati. La magnitudine visuale è 4.0, mentre le dimensioni apparenti della parte luminosa sono di circa 60'.

L'osservazione ci mostra anche una zona oscura che si incunea nella nebulosa e che è conosciuta come Baia Oscura o Sidus Magnus (Grande Golfo) oppure ancora Bocca del Leone o Bocca del Pesce.

Fotografia della Spada di Orione
Trapezio di Orione (θ1 Ori): nel suo insieme il Trapezio è formato da quattro stelle principali, azzurrine, indicate con le lettere A, B, C e D, e da altre componenti minori. La A e la B sono stelle variabili la cui luminosità varia per entrambe dalla 6.7 alla 7.7. La C e la D sono rispettivamente di magnitudine 5.4 e 6.3, mentre la E e la F sono ben più deboli (magn. 11). Seguono la G e la H.
A sud/est, distante poco più di 2' d'arco dalla θ1 Ori vi è la θ2 Ori, un sistema triplo costituito da stelle azzurrine la cui magnitudine va dalla 5.2 alla 9 circa.

M 43 (NGC 1982): è una nebulosa diffusa a emissione che si trova poco a nord di M 42 e ne costituisce una porzione. Ha magnitudine visuale di circa 9 e dimensioni apparenti di circa 15'. Appartenendo ad M 42 ne condivide la distanza da noi. Al suo interno vi è una stella di magnitudine 8 circa che ne eccita i gas rendendola luminosa.
Una fascia di polveri oscure la separa da M 42.

La punta della Spada è formata dalla stella ι Ori e dalla stella Struve 747.

ι Ori: è una giovane stella quadrupla. La principale ha magnitudine 2.9, è 20000 volte più luminosa del Sole ed è a sua volta una stella doppia spettroscopica. Alla distanza di circa 11" vi è una compagna di magnitudine 7, mentre alla distanza di circa 50" vi è un'altra compagna di magnitudine 11.
Il sistema è avvolto dalla nebulosa NGC 1980.

Struve 747: è un sistema binario prossimo alla ι Ori, formato da stelle bianche di sesta magnitudine.



In questa pagina trovi un elenco delle costellazioni con il nome latino e quello italiano, l'abbreviazione e la forma genitiva.

LA CINTURA DI ORIONE

Cartina della Cintura di Orione
La Cintura di Orione è formata da tre stelle principali: ζ, all'estremità di sud/est, ε, al centro, e δ, all'estremità di nord/ovest. Si tratta di stelle calde.

ζ Ori: è detta Alnitak ("filo di perle"). E' una stella blu di magnitudine 1.8 che costituisce un sistema triplo con due stelline compagne, rispettivamente di magnitudine 5.5 (separazione di circa 2") e di magnitudine 10 (separazione di circa 1').

ε Ori: è detta Alnilam ("filo di perle"). E' una supergigante blu, variabile irregolare con magnitudine oscillante tra 1.64 e 1.74.

δ Ori: è detta Mintaka ("cintura"). Sistema triplo, leggermente variabile (a eclisse) tra la magnitudine 2.14 e la magnitudine 2.26.

σ Ori: è una stella multipla, poco distante dalla ζ Ori, in direzione sud/ovest. Vista attraverso un piccolo telescopio appare circondata da tre stelline. Si tratta di un sistema sestuplo di stelle bianche e azzurre. La principale è di magnitudine 3.8 ed è accompagnata da cinque stelle di magnitudini rispettivamente 6 (separazione 0.3"), 10 (sep. 11"), 7.5 (sep. 13"), 6 (sep. 42") e 8 (sep. 42").




Struve 761: è un sistema stellare triplo con componenti che vanno dall'ottava alla nona magnitudine. Si osserva vicinissimo alla σ Ori.

B 33 e IC 434 (NGC 2023): Si tratta della famosa Nebulosa Testa di Cavallo (B 33): una nebulosa oscura che si proietta sopra la nebulosa ad emissione IC 434. Il sistema nebulare, visibile solo in fotografia, si trova più vicinissimo alla ζ Ori (appena a sud di questa). Il nome deriva dalla forma della nube oscura, simile ad una testa equina.

NGC 2024: E' una nebulosa diffusa ad emissione che si trova appena ad est di σ Ori. Anche questa è visibile solo in fotografia. Appare solcata da una nube oscura che si ricollega alla Testa di Cavallo.

M 78 (NGC 2068): Nebulosa a riflessione posta circa 2.5° a nord/est di σ Ori. Ha magnitudine visuale 8.4 e dimensioni apparenti di circa 6' x 8'. La nebulosa riflette la luce di due stelline che le stanno vicine, una delle quali è a sua volta doppia.


LA CLAVA DI ORIONE

Costituisce la porzione superiore della costellazione ed è formata dalle stelle μ (magn. 4.2), ξ (magn. 4.2), χ2 (magn. 4,2), χ1 (magn. 4,2) e ν (magn. 4,2).

U Ori: Stella variabile del tipo Mira Ceti, vicina alla stella χ1. La sua magnitudine varia da 4.8 a 13 in circa 360 giorni.

NGC 2169: E' un ammasso stellare aperto con dimensioni apparenti di circa 6' e magnitudine apparente pari a circa 6. Lo si può rintracciare nei pressi delle stelle ξ e ν.


LO SCUDO DI ORIONE

Rappresenta la parte più occidentale della costellazione ed è formato da una sequenza arcuata di stelle con andamento nord-sud. Partendo da nord e procedendo verso sud le stelle principali sono: π1 (magn. 4.7), π2 (magn. 4.4), π3 (magn. 3.3), π4 (magn. 3.8), π5 (magn. 3.9) e π6 (magn. 4.7).



Altri oggetti visibili in Orione sono:

η Ori: E' un sistema triplo formato da una coppia di stelle di magnitudini 3.7 e 5.1 in cui la principale è a sua volta una doppia spettroscopica, variabile ad eclisse. Il sistema dista circa 950 a.l.

NGC 2194: Ammasso stellare aperto composto da circa 100 stelle. Ha una magnitudine apparente di 8.5 e dimensioni apparenti di circa 10'.

NGC 2112: Ammasso stellare aperto composto da circa 90 stelle. Ha una magnitudine apparente di 9.1 e dimensioni apparenti di circa 11'.




In questa pagina si parla di come individuare le costellazioni nelle 4 stagioni.

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