La costellazione dell'Orsa Minore - Stelle degli Iblei

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La costellazione dell'Orsa Minore



Prima pubblicazione Marzo 2013 - © Giada Scarnato
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Nome italiano: Orsa Minore
Nome latino: Ursa Minor
Forma genitiva: Ursae Minoris
Abbreviazione: UMi





L'Orsa Minore è la costellazione circumpolare più settentrionale del cielo e si allunga, a sud, fin verso i 65° di declinazione. La costellazione del Dragone la separa dall'Orsa Maggiore rispetto alla quale è, però, molto meno appariscente perché poco luminosa. E' costituita da sette stelle, a forma di piccolo carro, il cui orientamento è rovesciato rispetto alle sette stelle brillanti dell'Orsa Maggiore.

Una leggenda dei pellerossa americani narra che una giovane dea indicò, per la prima volta, la via del nord segnata dalla costellazione, ad una generazione di guerrieri mitologici.

Già conosciuta in tempi antichissimi da Arabi ed Egizi l'Orsa Minore era chiamata dai Fenici "la coda del cane": essi ne seguivano la stella alfa per orientarsi a nord; i Mongoli, i Cinesi e i Vichinghi la seguivano per orientarsi nelle migrazioni tra i deserti o nella navigazione: per tal motivo tale stella era chiamata "stella della calamita". In particolare i cinesi chiamavano la stella alfa col nome di "stella reale" ed erano soliti osservarla attraverso dischi forati di giada che, tenuti in un certo modo, consentivano all'osservatore di localizzare con precisione il polo nord celeste. Furono, però, i Greci che, nel VII secolo a.C. diedero alla costellazione il nome di Piccolo Carro, e si devono a Talete e a Eudosso le citazioni più antiche riguardanti la costellazione dell'Orsa Minore.

L'importanza di questa costellazione sta proprio nel fatto che, in essa, si trova il cardine intorno al quale ruota la volta del firmamento, cardine che si trova nelle immediate vicinanze della stella alfa, ovvero della Stella Polare. Questa dista dalla posizione reale del polo celeste per circa 50 primi d'arco (poco meno di 1°).

C'è da ricordare che la Polare non è sempre stata in prossimità del polo in quanto il moto di precessione sposta continuamente tra le stelle il polo nord celeste (così come il polo sud celeste). E visto che il polo nord celeste compie un giro completo tra le costellazioni circumpolari in 25800 anni la stella, o il gruppo di stelle che ne indicano la direzione, cambia di epoca in epoca.

Delle sette stelle che la costituiscono quattro, ovvero la β, la γ, la η e la ζ, formano la cassa del carro mentre la ε e la δ costituiscono il lungo timone curvo all'estremità del quale troviamo la stella α che, con la sua seconda magnitudine, merita il primo posto per luminosità.

Purtroppo nella costellazione dell'Orsa Minore non si rintracciano né ammassi stellari luminosi, né nebulose, né galassie (solo a un paio di gradi a nord-ovest della stella ζ c'è la debole galassia a spirale NGC 6217) ma, fortunatamente, comprende interessanti stelle doppie e variabili.



In questa pagina si parla di come orientarsi nel cielo stellato.

ordsa minore

α UMi: Stella Polare. Si tratta di una variabile cefeide, del tipo W Virginis, con una magnitudine che varia tra 1.96 e 2.05 ogni 3 giorni e 23 ore circa. E' una stella gigante gialla, circa 1600-2000 volte più brillante del Sole, da cui dista più di 350 anni luce. Forma un sistema binario con una compagna, di nona magnitudine, chiamata Polaris B. La separazione angolare tra le due stelle è pari a circa 18 secondi d'arco. A sua volta la Stella Polare è anche una doppia spettroscopica.

β UMi: è chiamata Kochab; il suo nome potrebbe derivare dall'arabo "Kaucab al Seemali", cioè "la Stella del Nord", in quanto intorno al 1200 a.C. era più vicina al polo celeste nord di quanto non lo fosse la Polare.
Si tratta di una stella di colore giallo-arancione, con magnitudine 2.2.

γ UMi: è conosciuta come Pherkad. Si tratta di una stella bianca di magnitudine 3.1, con una leggera variabilità irregolare. Vicinissima a Pherkad (circa 15') è possibile osservare la stella 11 UMi, di magnitudine 5. La coppia non forma un sistema fisico ma solo prospettico, ben visibile con piccoli strumenti (anche binocoli). E' bello il contrasto di colori tra il bianco della più luminosa e il giallo-arancione della più debole.

β UMi e γ UMi erano definite anticamente "i Guardiani del Polo" in quanto ruotano insieme intorno alla Polare (e quindi al polo celeste nord). Per gli Arabi erano "i Due Vitelli": β era il più luminoso dei vitelli, γ il più debole (il nome Pherkad potrebbe indicare proprio questo).

η UMi: è una stella bianca di magnitudine 5.

ζ UMi: stella bianca di magnitudine 4.3. Segna il punto di attacco tra la cassa del carro e il timone.

ε UMi: è una variabile ad eclisse spettroscopica, con una magnitudine che varia tra la 4 e la 5 in circa 39 giorni e mezzo.

π1 UMi: stella doppia formata da una componente più luminosa, magnitudine 6.1, e una componente più debole, magnitudine 7, separate di circa 30". Il sistema è facilmente risolvibile anche con un binocolo.

RR UMi: stella variabile semiregolare. Si tratta di una stella di colore rosso la cui magnitudine varia tra la 4.7 e la 5.1.

Per finire, una curiosità: nei pressi della Stella Polare, a circa un grado e mezzo, vi è la galassia NGC 3172 nota, anche, col nome di "Polarissima Borealis" in quanto si tratta della galassia più vicina al polo nord celeste tra quelle più luminose. E' una galassia a spirale di tipo Sb, di quindicesima magnitudine e con dimensioni apparenti di circa 1' x 0.9'. A causa della bassa luminosità e delle esigue dimensioni per poterla osservare servono telescopi di grande diametro, almeno 300 mm.

In questa pagina trovi un elenco delle costellazioni con il nome latino e quello italiano, l'abbreviazione e la forma genitiva.

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