Il cielo ad occhio nudo - Come orientarsi - Stelle degli Iblei

Stelle degli Iblei
Vai ai contenuti
Altri articoli

L'osservazione del cielo ad occhio nudo

Come orientarsi


Prima pubblicazione Giugno 2011 - Aggiornamento Gennaio 2017 - © Felice Placenti
All rights reserved. Tutti i diritti sono riservati. E' vietato riprodurre, anche solo parzialmente, anche citando la fonte, il contenuto di questa pagina.



Introduzione

Via Lattea dalle Madonie


Ci potremmo chiedere: perché continuare ad osservare il cielo ad occhio nudo all'inizio del terzo millennio?

I recenti progressi della tecnologia ci suggeriscono che si può fare a meno dell'osservazione diretta, con tutte le sue complicazioni pratiche, optando per i diversi simulatori della volta celeste esistenti sul mercato. Di simulatori ne esistono di tutti i tipi e di tutti i prezzi, anche liberamente scaricabili da internet, per computer e per smartphone, e molti caratterizzati da un realismo che lascia esterrefatti.

Tuttavia il vero cielo stellato continua ancora ad affascinare persone di tutte le età: dai più grandi, che hanno avuto la fortuna di osservare il cielo buio di decenni fa, ai più giovani, nati in un epoca in cui tutto è simulato, perfino la vita su Facebook.

Oggi quasi tutti i fenomeni astronomici hanno trovato una spiegazione razionale, tuttavia il cielo stellato porta ancora con sé un'aura di mistero e si trascina dietro ataviche incoscienti paure!

Già tutto questo è sufficiente a spiegare perché ancora oggi l'uomo rivolge lo sguardo al cielo stellato. Ovviamente l'osservazione ad occhio nudo non ha più alcuna utilità per la scienza, se non quella di appassionare ancora nuovi giovani che da grandi, magari, si ritroveranno a fare gli astronomi per professione e, perché no, riusciranno a dare nuovi e importanti contributi per il progresso della scienza.

Il cielo stellato è stupefacente: basta questo per desiderare di contemplarlo e ammirarlo.



Ecco, a tal proposito, come si esprimeva Victor Hugo nei suoi "Miserabili" a proposito di Mons. Bienvenu, vescovo di Digne:

"Egli era là solo con se stesso, raccolto, tranquillo, adorante, paragonando la serenità del proprio cuore con quella dell'etere, commosso nelle tenebre dagli splendori visibili delle costellazioni e dagli splendori invisibili di Dio, aprendo la sua anima ai pensieri provenienti dall'Ignoto. In quei momenti, offrendo il suo cuore nell'ora in cui i fiori notturni offrono il loro profumo, acceso come una lampada nel bel mezzo della notte stellata, effondendosi in estasi tra lo splendore universale del creato, non avrebbe potuto dire egli stesso ciò che attraversava il suo spirito; sentiva qualcosa involarsi da lui e qualcosa scendere in lui. Misteriosi scambi tra gli abissi dell'anima e gli abissi dell'universo!".



In questa pagina trovi l'elenco di tutte le costellazioni.


Incominciamo ad orientarci

Volta celeste e sfera celeste

Che cosa ci serve per osservare il cielo ad occhio nudo?

Beh, la prima cosa che ci serve è proprio il cielo stellato!
Ormai è difficile vederlo dalle città a causa dell'inquinamento luminoso, quindi dovremo cercare un bel cielo stellato in qualche zona di campagna, lontana dalle luci dei centri abitati e lontana dalle zone industriali. Ovviamente sceglieremo una serata con cielo limpido e Luna assente (a meno che non si voglia osservare ad occhio nudo proprio la Luna: in tal caso potremo rimanere in città!).

Ed eccolo lì, un bel cielo stellato, ricco di stelle luminose e deboli, bianche e colorate, isolate e raggruppate. Eccole lì le costellazioni e gli ammassi stellari più luminosi.

Osservando il cielo stellato abbiamo la sensazione che gli astri siano incastonati su una volta a forma di semisfera al centro della quale ci troviamo noi. In astronomia si usano due concetti che aiutano a rappresentare in modo semplice e intuitivo gli astri e i fenomeni astronomici: la volta celeste e la sfera celeste.

La volta celeste racchiude gli astri che riusciamo a scorgere dalla nostra postazione, invece sulla sfera celeste sono raccolti tutti gli astri, anche quelli che non riusciamo a vedere in quanto si trovano sotto l'orizzonte.

Una prima facile constatazione che possiamo fare è che la sfera celeste ruota intorno a noi da est a ovest in 24 ore, anche se, ovviamente, è il nostro pianeta a ruotare intorno al proprio asse da ovest a est in 24 ore. In questo modo sulla volta celeste si alternano tutti gli astri della sfera celeste (visibili dalle nostre latitudini), e se la notte durasse 24 ore li vedremmo passare tutti in rassegna.


I quattro punti cardinali

Abbiano accennato all'est e all'ovest e sappiamo che ci sono anche il nord e il sud. Sebbene tutti sanno che nord, sud, est e ovest sono i quattro punti cardinali, non tutti sanno orientarsi e individuare con facilità la direzione del nord o le altre tre direzioni! Eppure non è difficile. Certo, una bussola risolve egregiamente il problema, tuttavia ci potrebbe capitare di non averla con noi. E allora?

Il cielo, sia diurno sia notturno, ci viene in aiuto.

Innanzi tutto sappiamo che nell'equinozio di primavera (21 marzo) e nell'equinozio d'autunno (23 settembre) il Sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest.

Nei giorni compresi tra l'equinozio di primavera e l'equinozio d'autunno, cioè in primavera e in estate, il Sole non sorge esattamente a est ma verso nord rispetto al punto cardinale est (guardando dove sorge il Sole sapremo che l'est è più a destra). Il Sole, in maniera speculare, tramonta più a nord rispetto all'ovest (l'ovest sarà a sinistra del punto in cui tramonta il Sole).

Nei giorni compresi tra l'equinozio d'autunno e l'equinozio di primavera, cioè in autunno e in inverno, il Sole non sorge esattamente a est ma verso sud rispetto al punto cardinale est (guardando dove sorge il Sole sapremo che l'est è più a sinistra), mentre tramonta più a sinistra (verso sud) rispetto al punto cardinale ovest.

Detto in altre parole, in primavera e in estate il Sole sorge e tramonta verso nord rispetto ai punti cardinali est e ovest. Il contrario avviene in autunno e in inverno. Ovviamente i punti di levata e di tramonto del Sole variano nel corso dei giorni.

Se ci poniamo rivolti esattamente a est, il nord è alla nostra sinistra, mentre il sud è alla nostra destra e l'ovest alle nostre spalle. Invece se ci volgiamo esattamente a ovest, il nord è alla nostra destra, il sud alla nostra sinistra e l'est alle nostre spalle.

Queste osservazioni si possono fare all'alba o, più comodamente, al tramonto. C'è comunque un altro momento della giornata che ci può aiutare ad orientarci: il mezzogiorno.

Dopo esser sorto, il Sole si alza sempre più nel cielo e si sposta via via più a sud. Intorno a mezzogiorno il Sole raggiunge la sua massima altezza e si trova in direzione sud. Successivamente si abbassa sempre più, spostandosi verso ovest, per poi tramontare. A mezzogiorno il Sole ci indica, quindi, la direzione del sud. Conoscendo la direzione del sud possiamo individuare anche le altre direzioni: guardando verso sud il nord è alle nostre spalle, l'est è alla nostra sinistra e l'ovest alla nostra destra.


Il cielo notturno e la Stella Polare

E di notte? Di notte c'è la Stella Polare.

Ancora una volta tutti la conoscono, almeno per sentito dire, ma non tutti la sanno rintracciare in cielo!

La Stella Polare è una stella appartenente alla costellazione dell'Orsa Minore. E' importante in quanto si trova casualmente in un particolare punto della volta celeste, noto come polo celeste nord, intorno al quale sembra ruotare tutta la sfera celeste. Apparentemente la Stella Polare sembra ferma nel cielo mentre tulle le altre stelle le ruotano intorno. Spiegheremo più avanti questo fenomeno; per il momento accontentiamoci di rintracciarla in cielo, perché una volta trovata sapremo dov'è il nord e, quindi, anche gli altri punti cardinali.

Ma perché è così importante conoscere i quattro punti cardinali?

Per osservare con profitto il cielo stellato ci tornano utili le cartine celesti (o mappe celesti, o anche mappe stellari) che servono, in sostanza, a riconoscere le costellazioni e a capire quali saranno visibili in una determinata notte, a rintracciare i pianeti visibili ad occhio nudo o le comete, i punti del cielo (radianti) da cui sembrano irradiarsi le piogge di meteore come le Lacrime di San Lorenzo (lo sciame meteorico delle Perseidi, visibile ad agosto, mostra meteore che sembrano provenire da un preciso punto della costellazione di Perseo), e potremmo continuare. Ma in tutte le mappe, anche nelle più semplici e nelle meno dettagliate, sono indicati il nord e il sud. Nord e sud sulla mappa servono a orientare nel modo giusto la mappa stessa.

Prima di ritornare alla nostra Stella Polare soffermiamoci, ma ancora per poco, sulle mappe stellari, tanto la Polare non scappa.

Esistono mappe stellari di tutti i tipi. Alcune sono disegnate per particolari località e per un determinato periodo dell'anno, dal momento che la volta celeste muta di giorno in giorno e da luogo a luogo. Su molti libri sono raccolte numerose carte che, disegnate per una latitudine media di 45° Nord, abbracciano l'intero anno e, in prima approssimazione, vanno bene per tutta l'Italia. Basterà scegliere la cartina valida per il periodo che ci interessa.


Le costellazioni ci vengono in aiuto

Le prime costellazioni da imparare a riconoscere sulle mappe stellari e in cielo sono quella dell'Orsa Minore (Piccolo Carro), quella dell'Orsa Maggiore (Grande Carro) e quella di Cassiopea.

Abbiamo già detto che la Stella Polare si trova nell'Orsa Minore. Orsa Maggiore e Cassiopea ci dicono dove si trova la Polare. Le figure che seguono ci aiutano in questo lavoro di riconoscimento.

All'inizio dell'inverno, intorno alle ore 24.00, le stelle superiori dell'Orsa Maggiore e la stella Polare appaiono disposte orizzontalmente. Cassiopea appare come una M inclinata, con il vertice interno rivolto verso la Stella Polare (si veda il disegno sottostante, fig. 1):

Polo celeste nord a inizio inverno

Fig. 1


All'inizio della primavera, intorno alle ore 24.00, l'Orsa Maggiore è al di sopra della stella Polare. Cassiopea appare come una W inclinata e il vertice interno continua a puntare la Polare (si veda il disegno che segue, fig. 2):

Polo celeste nord a inizio primavera

Fig. 2


All'inizio dell'estate, intorno alle ore 24.00, le stelle inferiori dell'Orsa Maggiore e la stella Polare appaiono disposte orizzontalmente (fare riferimento al disegno sottostante, fig. 3):

Polo celeste nord a inizio estate

Fig. 3


All'inizio dell'autunno, intorno alle ore 24.00, l'Orsa Maggiore appare sotto la stella Polare (figura 4, seguente):

Polo celeste nord a inizio autunno

Fig. 4

Le figure 1, 2, 3 e 4 illustrano le posizioni reciproche assunte dalle costellazioni dell'Orsa Maggiore e di Cassiopea rispetto alla stella Polare. Osserviamo più attentamente queste due costellazioni. Intanto ci accorgiamo di quanto già esposto circa il fatto che la sfera celeste sembra ruotare intorno alla Stella Polare.

L'Orsa Maggiore, che descriveremo più in dettaglio in altra sede, è formata da sette stelle principali (si veda la figura 5). Di queste le due che puntano verso la Stella Polare sono quelle denominate α e β. Confrontiamo la figura 5 con le figure precedenti.

Orsa Maggiore

Fig. 5


La costellazione di Cassiopea (fig. 6) è formata da cinque stelle principali che disegnano in cielo una W o una M a seconda della sua posizione intorno alla Stella Polare. Anche Cassiopea sarà descritta più dettagliatamente in altra sede. Le stelle α, γ e δ formano un triangolo il cui vertice in γ punta approssimativamente verso la Stella Polare. Confrontiamo la figura 6 con le figure 1, 2, 3 e 4.

Cassiopea

Fig. 6


Quindi di notte l'Orsa Maggiore e Cassiopea ci aiutano ad individuare la Stella Polare. Adesso abbiamo alcuni riferimenti che ci permettono di orientarci nel cielo stellato e di utilizzare correttamente le mappe celesti. Allo stesso modo potremo utilizzare con profitto un validissimo ausilio noto come astrolabio.





Sai che alcuni pianeti si possono vedere anche a occhio nudo? Clicca qui.


In quest'altra pagina parlo di come individuare le costellazioni nelle 4 stagioni.

Le fotografie pubblicate nelle pagine di www.stelledegliiblei.it, ove non diversamente specificato, sono di proprietà esclusiva di Felice Placenti che ne è Autore e sono protette dalle leggi internazionali sul Copyright. Tutti i diritti sono riservati. Per l'acquisto delle fotografie occorre contattare l'autore. Ogni abuso sarà perseguito a norma di Legge.
Eventi fotografici in programma:
Torna ai contenuti