Botanica - I semi e la disseminazione - Stelle degli Iblei

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Botanica - I semi e la disseminazione

Botanica - semi e disseminazione


Prima pubblicazione Luglio 2012 - Aggiornamento Ottobre 2017 - © Felice Placenti
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Il seme

Il seme ha il compito di nutrire e proteggere l'embrione della pianta una volta avvenuta l'impollinazione e fino alla sua germinazione.
Il suo involucro esterno, detto "tegumento", ha al suo interno l'"endosperma" e l'embrione vero e proprio (che sarebbe l'abbozzo della futura pianta).

Un seme può rimanere addormentato (quiescenza dei semi) fino a che ci siano le migliori condizioni per germogliare. L'embrione si sviluppa formando le "foglioline embrionali", dette "cotiledoni" (dal greco cotyledòn = incavo), mentre si trova ancora all'interno della pianta. Una volta che i cotiledoni si sono sviluppati completamente il seme viene liberato nell'ambiente o per rimanervi quiescente o per germogliare.

L'embrione è formato da una piccola radice, detta radichetta, da un fusticino, da una gemma terminale, detta piumetta, e da un cotiledone (monocotiledone) o due cotiledoni (dicotiledone).

L'endosperma è un tessuto ricco di amido e sostanze nutritive.
seme
seme

Sviluppo del seme di fagiolo.


In questo link trovi alcuni esperimenti con l'amido.

Esempi di piante monocotiledoni:
grano, mais, giglio, palma, etc.

Esempi di piante dicotiledoni:
rosa, quercia, castagno, fagiolo, ulivo, etc.
La disseminazione

La pianta deve provvedere a disperdere i semi in un'area quanto più estesa possibile e lo fa con mezzi propri (autodisseminazione) o tramite agenti esterni.

I mezzi di trasporto dei semi sono:

    • l'aria (disseminazione anemòcora o anemofila);
    • l'acqua (disseminazione idròcora o idrofila);
    • gli animali (disseminazione zoòcora).
Disseminazione anemòcora

Le piante che sfruttano questo tipo di disseminazione producono semi secchi, piccoli e leggeri, spesso provvisti di dispositivi capaci di favorire il volo, come ciuffi di peli a pennello o a paracadute (acheni del soffione, del carciofo, del cardo, etc.), piume (vitalba, valeriana, etc.) e membrane simili ad ali (sàmare dell'olmo, dell'acero, etc.).

Botanica - semi e disseminazione
Disseminazione idròcora

In questo caso le piante producono frutti leggeri e impermeabili, a volte forniti di camere d'aria che ne permettono il galleggiamento, come avviene con le noci di cocco. Altre volte i frutti sono carnosi e quando marciscono, giunti a destinazione, liberano i semi (alcune ninfee).

Disseminazione zoòcora

La disseminazione affidata agli animali richiede frutti succulenti e ricchi di zuccheri, profumati e dai colori vivaci, tali, insomma, da risultare visibili a distanza e appetibili. I semi contenuti in questi frutti devono resistere all'azione degli acidi dei succhi gastrici e, quindi, sono protetti da un involucro legnoso, detto nòcciolo, o da un pericarpo.
Alcuni frutti, invece, sono secchi e provvisti di piccoli uncini (làppole) che aderiscono al pelo degli animali. Altri sono ricoperti da sostanze vischiose così da restare attaccati alle piume degli uccelli o alle zampe (bacche del vischio).

Autodisseminazione

Alcune piante hanno sviluppato singolari tecniche di autodisseminazione. Le più interessanti sono il Cocomero asinino, il Trifoglio sotterraneo e la Linaria cimbalaria.
I frutti del Cocomero asinino si gonfiano fino a maturazione; all'interno vi sono i semi e del liquido in pressione. E' sufficiente sfiorare il frutto per provocarne il distacco dalla pianta e la violenta espulsione dei semi.
Quando è avvenuta la fecondazione, il Trifoglio sotterraneo piega i rami verso il suolo e vi sotterra i semi.
La Linaria cimbalaria possiede dei peduncoli fiorali che, giunti a maturazione, fuggono dalla luce penetrando nelle fessure dei muri e vi lasciano cadere i semi.

cocomero asinino

Cocomero asinino.

cocomero asinino
Cocomero asinino.
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